Il canto nell'infanzia

Scoperte scientifiche e neurologia dell'apprendimento musicale: il valore del canto nei primi anni di vita

Fin dai primi giorni di vita, i bambini sono naturalmente attratti dai suoni e dal ritmo. Il pianto, il balbettio e le prime vocalizzazioni rappresentano le fondamenta di quella che diventerà la loro voce. Il canto, forma primordiale di espressione umana, è uno strumento potente che accompagna lo sviluppo infantile, creando connessioni nel cervello che influenzeranno positivamente numerosi aspetti della crescita.

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Benefici cognitivi del canto per bambini

Scienza e sviluppo cerebrale

Il canto non è solo un’attività piacevole per i bambini, ma rappresenta un potente strumento di sviluppo cerebrale. Secondo uno studio pubblicato nel 2016 sul Journal of Neuroscience, i bambini che partecipano regolarmente ad attività musicali, incluso il canto, mostrano un accelerato sviluppo neurologico nelle aree del cervello associate al linguaggio e all’elaborazione uditiva.

Il canto nell'infanzia | Poliambulatorio Villa Ferri Medica

La ricercatrice Dr. Christina Dalla Bella dell’Università McGill ha dimostrato, attraverso una ricerca pubblicata su Frontiers in Psychology nel 2019, che i bambini coinvolti in attività di canto strutturate mostrano capacità di memoria verbale superiori del 20% rispetto ai coetanei che non praticano attività musicali.

Sviluppo del linguaggio attraverso il canto

Il canto rappresenta una palestra naturale per lo sviluppo linguistico. Quando i bambini cantano:

  • Espandono il loro vocabolario attraverso l’apprendimento di nuove parole nelle canzoni
  • Migliorano la pronuncia e l’articolazione attraverso la ripetizione ritmica
  • Sviluppano una maggiore sensibilità fonetica, fondamentale per l’apprendimento della lettura

Uno studio longitudinale condotto da Hallam (2015) e pubblicato sull’International Journal of Music Education ha dimostrato che i bambini tra i 4 e i 7 anni coinvolti in programmi di canto strutturati sviluppano competenze fonologiche significativamente più avanzate, facilitando l’apprendimento della lettura nelle fasi successive.

A cosa fa bene cantare?

Alfabetizzazione emotiva attraverso la musica

Il canto va ben oltre lo sviluppo cognitivo, toccando profondamente la sfera emotiva e sociale dei bambini.

Cantare permette ai bambini di esprimere e comprendere emozioni complesse in un contesto sicuro e strutturato. Un recente studio pubblicato sul British Journal of Music Education (Welch et al., 2020) ha dimostrato che i bambini che partecipano regolarmente ad attività di canto mostrano:

  • Maggiore consapevolezza delle proprie emozioni
  • Migliore capacità di gestione dello stress e dell’ansia
  • Incremento della sicurezza in sé stessi e dell’autostima

 

La ricercatrice Dr. Laurel Trainor dell’Università McMaster ha documentato come il canto di gruppo rilasci ossitocina, l’ormone associato al legame sociale e al benessere, suggerendo un meccanismo biologico attraverso cui il canto favorisce la connessione emotiva.

Come la musica aiuta la memoria?

Potenziamento della memoria e dell'attenzione
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Imparare canzoni richiede ai bambini di memorizzare parole, melodie e sequenze, esercitando attivamente la memoria a breve e lungo termine. Il neuroscienziato Dr. Robert Zatorre del Montreal Neurological Institute ha documentato come l’attività musicale, incluso il canto, attivi simultaneamente diverse aree cerebrali, creando connessioni neurali che rinforzano la memoria di lavoro e la capacità di attenzione sostenuta.

Il canto e lo sviluppo di competenze sociali

Il canto, specialmente in gruppo, rappresenta una potente esperienza di socializzazione per i bambini. Quando cantano insieme, i piccoli sviluppano naturalmente la cooperazione e l’ascolto reciproco, imparando a sintonizzarsi con le voci dei compagni per creare armonie e seguire un tempo comune. Questa pratica collettiva insegna il rispetto dei turni e la pazienza, poiché ogni voce ha il suo momento e il suo spazio all’interno del brano, richiedendo attenzione e disciplina. I bambini scoprono la gioia unica della creazione collettiva, quell’emozione speciale che nasce quando voci diverse si fondono in un’unica espressione musicale, creando qualcosa che va oltre la somma delle parti individuali. Non meno importante, comprendono l’importanza del contributo individuale al risultato di gruppo: ogni voce, anche la più piccola, è essenziale per l’effetto d’insieme, insegnando il valore della responsabilità personale all’interno di un contesto comunitario.

Uno studio condotto nel 2018 da Kirschner e Tomasello, pubblicato su Developmental Science, ha dimostrato che i bambini in età prescolare che partecipavano ad attività musicali di gruppo mostravano comportamenti prosociali significativamente aumentati, inclusa una maggiore propensione alla condivisione e all’aiuto reciproco.

Esercizi per imparare a cantare

Approccio Pedagogico

I corsi di canto per bambini efficaci si distinguono per un approccio pedagogico specifico, adattato alle diverse fasi di sviluppo infantile.

Imparare a cantare con una metodologia ludica e multisensoriale

Nei corsi di canto per bambini viene adottato un approccio olistico che unisce:

  • Giochi vocali che esplorano la gamma e le possibilità della voce
  • Attività ritmiche che integrano movimento e canto
  • Esercizi di respirazione adattati all’età e presentati in forma giocosa
  • Uso di strumenti a percussione semplici per accompagnare il canto
  • Visualizzazioni e metafore che rendono accessibili concetti tecnici complessi

Questo approccio multisensoriale è supportato dalla ricerca di Howard Gardner sulla teoria delle intelligenze multiple, che sottolinea come l’apprendimento sia più efficace quando coinvolge diversi canali sensoriali e cognitivi.

Repertorio di canto adeguato all'età

Questo approccio multisensoriale è supportato dalla ricerca di Howard Gardner sulla teoria delle intelligenze multiple, che sottolinea come l’apprendimento sia più efficace quando coinvolge diversi canali sensoriali e cognitivi.

La scelta del repertorio è fondamentale nei corsi di canto per bambini. I brani selezionati devono avere un’estensione vocale appropriata per evitare sforzi alle giovani voci in formazione, aspetto cruciale per lo sviluppo sano dell’apparato fonatorio.

È essenziale che le canzoni presentino temi interessanti e rilevanti per la fascia d’età, stimolando l’immaginazione e mantenendo alta la motivazione. Un buon programma didattico introduce gradualmente una progressiva complessità ritmica e melodica, permettendo ai bambini di affrontare nuove sfide man mano che acquisiscono sicurezza.
Un equilibrato bilanciamento tra brani tradizionali, che costituiscono le fondamenta del patrimonio musicale, e pezzi contemporanei, che creano connessioni con il presente vissuto dai bambini, completa un approccio pedagogico efficace e coinvolgente.

Il Kodály Research Institute ha documentato come l’uso di un repertorio vocale adeguato allo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini sia fondamentale per un progresso sano e motivante.

L'età Ideale per Iniziare a prendere lezioni di canto

Una delle domande più frequenti dei genitori riguarda l’età ideale per iniziare un percorso di canto strutturato. La ricerca in campo musicale e dello sviluppo infantile offre indicazioni preziose.

Fasi di sviluppo vocale nel bambino

Lo sviluppo vocale segue fasi ben documentate:

  • 0-2 anni: Fase esplorativa vocale, con vocalizzi spontanei e imitazione di suoni
  • 3-5 anni: Sviluppo del “canto immaginativo”, con maggiore precisione ritmica ma ancora approssimazione melodica
  • 6-8 anni: Aumento della precisione melodica e capacità di mantenere la tonalità
  • 9-12 anni: Raffinamento del controllo vocale e sviluppo di maggiore consapevolezza tecnica

Secondo il Dr. Graham Welch, ricercatore presso l’Institute of Education dell’Università di Londra e autore di numerosi studi sullo sviluppo vocale infantile, attività di canto strutturate ma giocose possono iniziare già dai 3-4 anni, mentre un approccio più tecnico è consigliabile dai 7-8 anni.

Questa differenziazione è supportata dalla ricerca di Rutkowski (1996) sullo sviluppo vocale infantile, che evidenzia l’importanza di adattare l’insegnamento alle specifiche capacità cognitive e fisiche di ogni fascia d’età.

Uno studio condotto da HietolahtiAnsten e Kalliopuska (1991) ha dimostrato che i benefici dell’educazione musicale precoce persistono fino all’età adulta, influenzando positivamente non solo le competenze musicali ma anche lo sviluppo cognitivo generale.

Insegnanti specializzati in vocalità infantile

Gli insegnanti dovrebbero avere una formazione specifica sulla vocalità infantile, consapevoli delle peculiarità anatomiche e psicologiche dei giovani cantanti. Questo approccio specializzato garantisce la tutela della salute vocale del bambino attraverso esercizi adeguati allo sviluppo fisico con metodologie didattiche innovative e coinvolgenti.

Scuola di musica creativa e non competitiva

Il giusto approccio nel canto per bambini pone l’accento sulla gioia del cantare in un ambiente che:

  • Valorizza l’espressione individuale di ogni bambino
  • Promuove la collaborazione piuttosto che la competizione
  • Celebra i progressi individuali rispettando i tempi di ciascuno
  • Crea un contesto sicuro per sperimentare e anche sbagliare

 

Questo approccio è in linea con le ricerche di Lucy Green sull’apprendimento musicale informale, che sottolineano l’importanza di creare contesti positivi e non giudicanti per lo sviluppo musicale.

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Il canto rappresenta uno dei doni più preziosi che possiamo offrire ai nostri bambini: uno strumento di espressione che li accompagnerà per tutta la vita, nutrendo non solo la loro musicalità ma anche la loro crescita emotiva, cognitiva e sociale.

Come affermava il grande pedagogista musicale Zoltán Kodály: “La musica appartiene a tutti… il cammino verso l’educazione musicale non dovrebbe essere aperto solo ai privilegiati ma a tutti i bambini”.

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